I nostri consigli
Cosa influenza il microbiota cutaneo?
È la prima barriera di controllo verso l’ambiente e gli agenti esterni: la pelle, per poter svolgere le sue attività in modo efficace, ha bisogno del microbiota cutaneo. Microrganismi commensali in grado di stimolare l’attività del sistema immunitario, indurre la risposta verso patogeni e contribuire alla fisiologica struttura della pelle ed al corretto differenziamento cellulare nei vari strati che la compongono.
La cute umana è un ambiente iperalino e acido, con una scarsa disponibilità di nutrienti. Il microbiota cutaneo comprende una ristretta cerchia di batteri, funghi e virus.
Si ritiene che la colonizzazione iniziale della cute del neonato avvenga durante il parto.
Il microbiota cutaneo umano muta durante il periodo della pubertà sotto la spinta dei cambiamenti ormonali.
Dopo questo repentino e brusco mutamento che caratterizza la pubertà, la composizione del microbiota, sia a livello batterico che fungino che virale, rimane stabile nell’età adulta e nella vecchiaia.
Il microbiota ha tanti compiti, uno dei più intuitivi è quello della protezione dalle aggressioni esterne, che possono essere di natura fisica, chimica o biologica.
I microrganismi della pelle si occupano inoltre di monitorare l’azione dei patogeni, ad esempio elaborando metaboliti che cercano di mantenere un ambiente acido, abbassandone il pH, che risulta essere poco favorevole per lo sviluppo dei patogeni. Recenti studi hanno dimostrato che metaboliti generati del dermobiota si ritrovano anche negli strati più interni dell’epidermide, a testimonianza che il rapporto microrganismi-ospite è molto stretto.
Cosa succede in caso di disbiosi del microbiota cutaneo?
Se tutti i microrganismi della pelle risultano essere in equilibrio tra di loro possono svolgere al meglio le funzioni, cui sono deputati.
Tale equilibrio è definito “eubiosi”. Quando tale condizione viene perturbata più o meno significativamente si instaura la “disbiosi” (disequilibrio, sbilanciamento), che comporta l’alterazione di alcune funzioni fondamentali, come ad esempio l’effetto barriera, con un conseguente innalzamento del pH. Spesso si verificano fenomeni di disidratazione e infiammazione, alcune cellule della pelle possono entrare in sofferenza (cheratinociti) e degradarsi. Si assiste inoltre all’interferenza con le attività immunitarie (dermatite atopica), infine possono manifestarsi situazioni patologiche che abbiamo citato poc’anzi, quali acne, follicoliti, formazione di forfora, psoriasi, rosacea etc”.
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